Un aggiornamento, dopo tanto tempo, sulla
vicenda della settimana corta alle superiori e del nostro ricorso contro
la Provincia...
Come ricorderete, il TAR Liguria aveva negato la
sospensiva da noi richiesta con la motivazione che non fossimo titolati
a ricorrere contro la Provincia: avrebbero dovuto farlo le scuole, lese
nella loro autonomia (peccato che non si fosse trovato un solo
dirigente disposto a farlo...). Credevamo che la vicenda giudiziaria si
fosse conclusa così, e invece, pochi giorni prima che l'ente cessasse di
esistere, i legali della Provincia hanno chiesto al TAR di procedere
con la discussione nel merito: l'udienza è fissata per il 21 maggio.
Fatichiamo a comprendere le ragioni di questo accanimento, che ci pone
il problema di decidere cosa fare, di fronte ad un tribunale che ci ha
già delegittimato.
Abbiamo perciò tentato di ricondurre la vicenda
sul terreno politico, e ci siamo rivolti a Marco Doria, nel suo ruolo di
Sindaco della Città Metropolitana che è subentrata alla Provincia.
Al
Sindaco, che abbiamo incontrato il 20 marzo, abbiamo chiesto, appunto,
un gesto politico: annullare la delibera della Provincia e lasciare alle
scuole, nella loro autonomia, di decidere come articolare l'orario
settimanale.
Il Sindaco ci ha risposto che non può annullare la
delibera se non trova il modo di recuperare quei 350.000 euro che la
settimana corta a scuola consentirebbe di risparmiare.
Gli abbiamo
parlato di soluzioni tecniche che consentano di utilizzare meglio gli
impianti di riscaldamento e degli impianti delle scuole comunali che
restano spesso accesi anche durante il fine settimana, ci ha replicato
che il dissesto della Provincia è grave, che han già tagliato
dappertutto, che un'eventuale nostra vittoria in sede giudiziaria
potrebbe costringerlo a dover scegliere tra le scuole e gli stipendi dei
dipendenti della Provincia...
Noi pensiamo che il gesto politico si
sarebbe comunque potuto fare, e senza correre eccessivi rischi, tanto
più che il Consiglio Metropolitano avrebbe comunque dovuto poi
deliberare nuovamente in merito...
A questo punto, la situazione
che ci si prospetta è la seguente: possiamo andare avanti col ricorso,
sapendo che possiamo andare incontro ad una sconfitta e alla necessità
di affrontare ulteriori spese legali. Grazie alla disponibilità di tutti
voi, eravamo riusciti a raccogliere in tempi rapidissimi i 3500 euro
necessari (dai bolli al compenso dell'avvocato) per far partire il
ricorso... Ora abbiamo bisogno di sondare l'eventuale disponibilità a
contribuire ancora per poi valutare cosa possiamo permetterci di fare.
Per questo abbiamo predisposto a
http://doodle.com/3u79qxv8nsg7rw33 una pagina di sondaggio, che vi preghiamo di consultare e di utilizzare per eventuali “promesse” di contributi.
E'
ovvio che i quattro ricorrenti ufficiali, come già hanno fatto,
contribuiranno con cifre più consistenti. Quel che non possono fare è
rischiare tutto in proprio.
Abbiamo bisogno di fare una valutazione
entro Pasqua: se le promesse di contributo, sommate ai nostri contributi
personali, raggiungeranno i 3000 euro, potremo andare avanti.
In
alternativa, e se non raggiungeremo quella cifra, possiamo ritirare il
ricorso, sperando che la controparte non abbia obiezioni da fare (e il
Sindaco, in questo senso, ci avrebbe dato garanzie).
Quello che
nessuno può impedirci di fare è, comunque, attivarci presso le nostre
scuole perché siano esse a ricorrere: i Consigli di Istituto possono
deliberare affinché i Dirigenti siano costretti a provvedere, peraltro
senza sostenere alcuna spesa perché difesi dall'Avvocatura dello Stato.
La strada è già stata spianata, quella delle scuole sarebbe una facile
vittoria...
Grazie a tutti per il sostegno e la collaborazione.
Nicoletta Pavia
a nome dei ricorrenti